● Miglior personaggio
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Destiny Weller di blackets;
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Declan Weller di ,amphe;
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Elinor Coventry Blackwood di gawain;
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Einar Björnsson di ,amphe.
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Levi di luthien!
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Ryouji di »Akira~
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Hayato di Ninios
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Ryan Foster di luthien!
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Seth Del Deserto di indil
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Lex Lysander Hunter di Malice
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Landon Aethra di ;Passion
● Miglior intro
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you're going to reap just what you sow di ,amphe e blackets.
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long live the king! di ,amphe e gawain.
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I could shed another million tears, a million breaths, a million names but only one truth to face... I still love you. di »Akira~ e Ninios
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Nothing burns like the cold di ;Passion e Luthien!
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A dragon without its rider is a tragedy, a rider without their dragon is dead di ;Passion e Malice
● Miglior citazione
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You’re going to reap just what you sow. di amphe
“Signore Weller guidi con prudenza.” E il faccione di mio padre per un breve istante apparve da sopra la mia spalla, sorrideva con gratitudine, ma ero piuttosto sicuro che non fosse in sé; era ancora frastornato, chiuso nei propri pensieri, stava cecando di elaborare in qualche modo la mia – finta – storia rocambolesca sui narcotrafficanti. L’agente colpì con la mano il tetto del pick-up blu a mo’ di ultimo saluto, allontanandosi dall’abitacolo, mormorai qualche madonna in aramaico per poter tirare su il finestrino con la manovella – senza romperla – e giurai a me stesso che quella cazzo di scatoletta su quattro ruote l’avrei sfasciata con la mie mani. Mi accoccolai contro il tessuto sbiadito del sedile e ascoltai il lamento del motore, avevo una – fottuta – paura che ci avrebbe mollati nel bel mezzo del nulla proprio a metà strada, ma non espressi i miei pensieri e mi limitai a guardare fuori dal finestrino. Avevamo lasciato il parcheggio della stazione di polizia, in silenzio, ma per me era un po’ diverso: percepivo chiaramente i somatosounds del corpo di mio padre, il brusio costante della macchina in movimento, il brontolio tipico della quotidianità che il pick-up sfiorava al suo passaggio. Era quasi rilassante. Mi trovai a sbirciare mio padre, aveva lo sguardo concentrato sulla strada, era dimagrito e la profonda ruga sulla fronte era più evidente e – con un po’ di fantasia – potevo vederne uscire la frustrazione. Erano passati solo quattro mesi ma avevo la sensazione di essere mancato più a lungo, ai miei occhi era più vecchio, più fragile e mi sentii in colpa per avergli inflitto l’ennesima ferita. “Mi dispiace, pa’.” Era l’unica cosa – onesta – che potevo dire, che sentivo di voler dire, tornai a guardare la strada per non dover sostenere lo sguardo di mio padre che cercava il fantasma di un ragazzino morto. Mi chiedevo, da quando mi ero svegliato, quanto fosse rimasto del me umano. Quanta umanità mi era rimasta?
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Nothing burns like the cold di luthien
Sapete qual è la cosa tremenda di essere un "regalo" principe? la domanda era retorica, la risposta l'avrebbe data comunque lui È che la vostra parola, le vostre richieste, le vostre suppliche, ogni cosa che abbandona le vostre labbra, può essere ignorata. allungò le labbra in una linea piatta, distendendo la bocca non in un sorriso ma in un'espressione di finto dispiacere, sottolineando come la sua condizione in verità non sortisse alcun reale interesse in lui. Nessuno poteva ordinargli di slegarlo, se non soltanto il Re. Ma il Re aveva ben altre faccende di cui occuparsi che perdere il proprio tempo dietro a un ragazzino impertinente...
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I could shed another million tears, a million breaths, a million names but only one truth to face... I still love you. di ninos
Il caldo del deserto giocava veramente brutti scherzi, infatti per poco non si era tradito. Gli occhi del Genio lo scrutavano guardinghi, in silenzio, e il biondo era quasi certo che l’altro iniziasse a sospettare. Tuttavia non sarebbe mai arrivato alla verità. Hayato era talmente cambiato, talmente irriconoscibile, che nemmeno se gli avesse raccontato per filo e per segno di ogni loro giornata insieme del passato, Ryouji sarebbe stato disposto a credere che lui fosse Falco.
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Tell me how to breathe in and feel no hurt di akira
Fa un respiro profondo e cerca di capire quale sia la scelta migliore: fidarsi di Ipno, prendere il papavero e cedere un sogno, pegno che non sa cosa potrebbe comportare alla loro mente o alla loro vita; oppure buttarsi tra le braccia della morte? O più precisamente tra le fauci di un cane a due teste?
«Pagherò io.» Fa un passo avanti in direzione del dio. Lo guarda negli occhi cercando di sorreggerne lo sguardo, ma trovarsi a tu per tu con una divinità lascia il segno, ti fa sentire piccolo e insignificante quanto un pulviscolo di polvere. «Dopotutto vuoi solo un sogno, no? Prendi quello che vuoi ma prima dacci quello.» Guarda Jace con la coda dell'occhio senza però voler sentire ragioni, non è che si fida di quel tipo in realtà gli dei non gli piacciono, non approva il loro comportamento però tra le due opzioni quella è la migliore, nessuno si ferirà e loro potranno tornare finalmente a casa. È un debito che gli viene facile da saldare se gli permette di sopravvivere, di salvare la vita a Jace.
«Tu lo sai che cos'è quel sogno?» Chiede, mettendo troppa enfasi in quella frase.
«Certo è il mio compito.» Sorride mite l'uomo, allungando la mano in direzione del biondino con l'intento di lasciargli il papavero. Le dita affusolate di Gabriel si tendono verso lo stelo, lo stringono appena con delicatezza come timoroso di vederselo sgretolare davanti. «Allora dimmelo. Che cos'è?»
«Oh non posso farlo.» Scuote piano il capo, tende l'altra mano verso la fronte del figlio dell'amore «è il vostro destino.»
● Miglior proposta
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Sogno o realtà? di Akira
Era stato indetto un esperimento governativo.
Cosa passasse per la testa di quegli uomini non era chiaro, ma avevano deciso di mettere alla prova la mente umana.
Ad un uomo in particolare era stato dato questo compito, uno scienziato di fama mondiale conosciuto per la sua intelligenza e grandi capacità innovative. In questo progetto aveva messo tutte le sue energie, trovando persino soddisfacente – e quasi divertente – il pensiero di cosa sarebbe accaduto ai poveretti che ne avrebbero sortito gli effetti.
Quel giorno era stata rilasciata una piccola dose di spore nell'aria e la domanda principale era: quanto avrebbe retto il cervello umano se stimolato ad avere allucinazioni? A piombare in sogni in alternanza con la realtà?
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Il ritorno dei Malandrini di Akira
Sono passati molti anni dall'ultima guerra magica. Harry Potter è diventato una leggenda e Voldemort è solo un terribile incubo, parlano di lui hai bambini per farli obbedire, l'analogo dell'”Uomo nero” per i babbani.
Nonostante i problemi e i danni che quelle vicende hanno portato a Hogwarts la scuola è ancora in piedi e centinaia di studenti, ogni anno, si riversano al suo interno per studiare e poter raggiungere passo dopo passo i loro obbiettivi.
Tuttavia, negli ultimi mesi, sulla Gazzetta del Profeta, si parla di “ladri di libri magici”, il Ghirigoro è stato depredato più volte e gli auror sono in movimento per cercare di capire che cosa sta succedendo. La scuola potrebbe essere presa di mira, in quanto la biblioteca è fin troppo ben fornita. Si mormora di una nuova battaglia tra bene e male, ma sarà davvero così?
Tra gli studenti del settimo anno ce ne sono quattro in particolare che si sono distinti negli anni e non per forza per le loro doti magiche infatti hanno la brutta reputazione di essere quelli che infrangono più regole e che si godono al vita come meglio credono.
Solo uno di loro sembra essere particolarmente turbato da queste vicende del Ghirigoro, in quanto figlio del direttore della libreria più famosa di Diagon Alley.
Ma presto rimarranno coinvolti tutti in questa faccenda quando, per caso, si imbatteranno in una figura nera in uno dei tanti corridoi della scuola, scoprendo solo successivamente che dei libri sono stati trafugati dalla biblioteca.
Un capriccio, il loro. Il desiderio di indagare è solo un modo per ammazzare il tempo, come se lo studio non fosse sufficiente a permettere loro di passare le giornate in modo tranquillo da bravi studenti.
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It's a cruel and random world, but the chaos is all so beautiful di shady
Nel 1901 nel territorio di Ishval, un soldato di Amestris spara ad un bambino ishvaliano causando numerose rivolte e proteste che inesorabilmente sfociano in una guerra civile con enormi vittime da entrambi gli schieramenti. Nel 1908, a sette anni dall'inizio del conflitto, il Comandante Supremo King Bradley emette l'Ordine 3066, mandando gli Alchimisti di Stato tra le linee dell'esercito per agire come armi umane.
Un alchimista , dopo l'esplosione di una bomba in cui rimane ferito, viene rapito da un gruppo di ishvalani pacifista il cui unico obiettivo è quello di “sfruttare” la sua alchimia per poter avere un vantaggio in più durante la guerra. Tuttavia, durante il periodo della prigionia, non gli viene mai fatto del male ma è addirittura trattato come uno di loro. In questo gruppo c’è anche il figlio del capo famiglia, un giovane ragazzo di 24 anni, un po’ riluttante ma che accetta comunque la presenza dell'alchimista, iniziando con il tempo a fidarsi di lui. Qualche mese dopo la sua cattura, un altro alchimista riesce a trovare il loro nascondiglio, mettendo in atto una carneficina. Il figlio del capo non è presente ma torna a casa nel momento in cui entrambi gli alchimisti stanno andando via insieme, lasciandosi dietro soltanto macerie e una scia di sangue. Da quel momento il ragazzo giura vendetta e si unisce, alla fine del conflitto, a Scar con l'obiettivo di uccidere tutti i soldati e gli alchimisti di stato. L'alchimista, invece, diventa un eroe di guerra riuscendo a raggiungere gli alti ranghi dell'esercito.